Le attività

Mentre la maggior parte delle regioni italiane si sono dotate nel tempo di veri e propri servizi di rilevazione e previsione in campo meteorologico, il Lazio ha puntato fin dal principio alla creazione di una rete espressamente dedicata a tenere sotto osservazione le variabili di prevalente interesse agrometeorologico.

Forte anche dell’esperienza maturata negli anni precedenti presso l’Ente di Sviluppo Agricolo, oggi Arsial, attraverso la gestione di una rete di rilevamento alquanto eterogenea e certamente non equilibrata nella distribuzione territoriale, formata fondamentalmente da centraline meccaniche.

Con la legge n. 40 del 1996 istitutiva del Servizio integrato agrometeorologico della Regione Lazio (SIARL) si procede all’implementazione della debole infrastruttura esistente, orientando la dotazione della rete di rilevamento in progressiva espansione in funzione dell’acquisizione delle variabili climatiche più strettamente correlate con la fenologia delle piante, quali la temperatura dell’aria e del suolo, l’umidità, le precipitazioni, la bagnatura fogliare, la radiazione fotosinteticamente attiva (PAR), la direzione e la velocità dei venti. Tenuto conto della finalità generale del servizio si definiscono strada facendo le diverse attività da sviluppare, peraltro già sommariamente individuate nella legge istitutiva. Il complesso della strumentazione materiale, opportunamente integrata da risorse professionali dedicate deve fornire, previa elaborazione, tutte le informazioni utili a supportare una razionalizzazione delle operazioni agricole e a favorire l’adozione di tecniche colturali a basso impatto. Deve inoltre elaborare previsioni meteo a scala locale, mettere a disposizione elementi conoscitivi utili alle scelte di programmazione, contribuire alla valutazione dell’attitudine colturale delle diverse zone agrarie.

Le applicazioni più immediate (frequenti)

Una delle applicazioni che storicamente hanno avuto più successo e diffusione in ambito agricolo è senza dubbio l’utilizzo del dato climatico, nelle sue più diverse articolazioni ed elaborazioni, per l’impostazione e la gestione di programmi territoriali di lotta ai parassiti delle colture agrarie. Ciò naturalmente è accaduto anche nel Lazio, dove le informazioni meteoclimatiche vengono fornite puntualmente a supporto delle iniziative di difesa guidata e integrata in agricoltura.

Ma il sistema di rilevamento viene anche utilizzato per l’implementazione di piani irrigui a scala territoriale e locale, attraverso la fornitura di informazioni puntuali sui livelli di restituzione idrica necessari alle diverse colture per compensare il bilancio tra precipitazioni registrate in un periodo dato ed evapotraspirazione delle piante coltivate in campo. E allo stesso modo, diviene sovente interfaccia di supporto essenziale per la conduzione di progetti di ricerca in campo agronomico e ambientale.

Il SIARL cura per conto della Regione Lazio la reportistica specifica per le dichiarazioni dello stato di calamità naturale nei diversi ambiti territoriali, così come le relazioni sull’andamento climatico che accompagnano, nel corso dell’anno, le produzioni dei singoli comparti. Grazie al lavoro svolto e alla reputazione acquisita nel tempo, costituisce fonte privilegiata per la verifica dei dati che le imprese trasmettono all’Inps ai fini dell’attivazione della CIG (Cassa Integrazione Guadagni) nel settore agricolo. Viene spesso interpellato inoltre per l’asseverazione di particolari congiunture meteoclimatiche, oggetto di contenzioso in vicende assicurative e giudiziarie.

Ma al di là delle specifiche esigenze a cui è chiamato a dare risposta, il Servizio si caratterizza fin dalla sua creazione per aver concorso attivamente a garantire a tutti i potenziali utenti la piena disponibilità delle informazioni in suo possesso, fino ad assicurare persino la fornitura dei cosiddetti dati ancillari, ossia il dato orario acquisito tramite la rilevazione diretta. E’ quindi uno dei soggetti attivi sul portale regionale degli open data dove concorre, insieme al Centro funzionale regionale della protezione civile, a fornire informazione di interesse meteoclimatico. Un serbatoio da cui sempre più spesso si alimentano start-up innovative per lo sviluppo di applicazioni, destinate a supportare studi di impatto (VIA) e piani energetici territoriali.